Ho osservato spesso in bambini e ragazzi che hanno disturbi nell’apprendimento impacci motori, maldestrezza, scarso equilibrio, una cattiva distribuzione del tono muscolare. Con la conseguenza che spesso la postura è scorretta, non solo “in piedi”, ma anche “sul banco” quando devono affrontare un compito. Distesi, appoggiati sulla mano, con la matita che cade spesso o irrequieti, mai seduti, protesi, agitati.
Alla nascita il bambino non ha un controllo dei movimenti volontari. I riflessi forniscono una risposta stereotipata a precisi stimoli nelle prime settimane ma sono presto trasformati in abilità motorie più sofisticate. Così come il bambino comincia a crescere e a maturare durante la prima settimana di vita, anche il Sistema Nervoso Centrale inizia a maturare.
In alto, le strutture più sofisticate del cervello cominciano ad assumere il controllo delle funzioni , gli schemi di risposta si fanno più maturi. I riflessi posturali sono regolati dai centri superiori nel cervello e garantiscono il controllo dell`equilibrio, della postura e del movimento. Alcuni bambini vengono a mancare completamente di questo controllo e i riflessi posturali non sviluppano completamente. Questi bambini continuamente incontrano difficoltà con il controllo del movimento: coordinazione, equilibrio, abilità di motricità fine, sviluppo motorio e apprendimento sia della lettura, della scrittura, ginnastica e sport, etc. Se sia gli input sensoriali che le risposte motorie sono compromessi, la concettualizzazione di certi movimenti può essere compromessa.
Per questi bambini quindi non è sufficiente utilizzare degli strumenti compensativi, che sicuramente, a scuola e nella vita, sono utili e preziosi aiuti. Ma può essere un’ottima cosa anche intervenire sul piano delle funzioni di base, per cercare di ri-equilibrare tutto il sistema motorio che sta alla base degli apprendimenti. Sì quindi – per quanto mi riguarda – ad una visione di insieme che aiuti il bambino a 360 gradi.